Ciclo di lavorazione:
-trattamento termico -tornitura -forature fresature e maschiature -sbavatura luci -riporto galvanico sulla camicia -sabbiatura -lappatura -lavaggio -controllo e selezione -commercializzazione -costi e prezzi
Questo è il nocciolo di questo lavoro, in Italia, ci sono ora 4 ditte capaci di farlo, in tutta Europa 7-8; è l'uovo di colombo, ma bisogna saperlo fare, un riporto stabile e ben ancorato, su una lega di alluminio, non è poi così semplice da realizzare. Fino ad una ventina di anni fa, il riporto di metallo duro, era principalmente un riporto di cromo duro (purtroppo metallo pesante, cancerogeno e molto inquinante), successivamente è stato adottato un riporto di nichel-silicio, che ha delle caratteristiche superiori di scorrevolezza e sembra non essere cancerogeno, ma solamente un prodotto allergizzante. (certo con la galvanica, non ci si fa mancare niente)
In entrambi i riporti, è necessario eseguire un trattamento preliminare sull’alluminio, un trattamento chimico chiamato preparazione. La preparazione serve per garantire l’aderenza, sia del cromo che del nichel-silicio. Esistono alcune varianti di prodotti, di tempi o di temperature, a seconda del tipo di alluminio su cui fare il riporto. Sia il trattamento galvanico che le preparazioni, provocano esalazioni tossiche, per cui il reparto e le vasche che contengono i reagenti, devono essere dotati di aspiratori efficaci. Le vasche contenitrici e le varie cappe, è meglio siano in P.V.C. (una plastica apposita) o in lamiera di acciaio, sempre ricoperto in P.V.C. per evitarne una rapida corrosione. Il reparto produce scarichi in atmosfera, scarichi idrici, e scarichi tossici o nocivi che necessitano di smaltimento o depurazione.