Ciclo di lavorazione:
-trattamento termico -tornitura -forature fresature e maschiature -sbavatura luci -riporto galvanico sulla camicia -sabbiatura -lappatura -lavaggio -controllo e selezione -commercializzazione -costi e prezzi
o e prezzo sono cose da non confondersi, sono completamente diverse, l’unico legame che hanno è che il prezzo non dovrebbe essere inferiore al costo, se non per promozioni o materiali di seconda scelta. Il prezzo è il massimo importo che il mercato è disposto a pagare una determinata cosa o servizio, o meglio, è il massimo importo che il mercato è disposto a pagare una determinata cosa o servizio dando la possibilità al fornitore di avere il massimo guadagno. Ne deriva che oltre ad essere legato alla concorrenza, è legato anche all’interesse e alla disponibilità economica dell’acquirente o del mercato in genere.
Nel mio settore, per lo più, facevo il listino prendevndo il costo e lo moltiplicandolo per tre, in modo che quando vendevo al grossista con uno sconto del 60%, mi restava un utile lordo del 20%, se vendevo direttamente al negozio con uno sconto del 50%, mi restava un 40% lordo, il 10% andava al rappresentante, se vendevo direttamente al privato, era una vera pacchia. Tenendo presente che almeno il 55% degli utili lordi andavano allo stato come imposte, l'utile netto si riduceva a:
-Vendendo al grossista il 9% del costo.
-Vendendo al negozio il 18% del costo.
-Vendendo al privato il 90% del costo.
Per materiali che commercializzavo soltanto, il prezzo veniva fatto in modo diverso, ricaricavo il minimo se era un prodotto di completamento già presente sul mercato, lo caricavo anche 4, 5 volte, a seconda dei prodotti, se il materiale veniva importato dalla Cina e la concorrenza me lo permetteva. Per quanto riguarda il conto lavoro, c'era poco da divertirsi, la concorrenza faceva il prezzo, c'era solo da stare attenti a che restasse almeno quel 20% lordo, altrimenti il gioco non valeva la candela. Chi ha fatto diversamente, è fallito.
Il costo, in realtà lo si potrebbe fare solo a consuntivo, perchè dipendente anche da dei fattori variabili impossibili da conoscere preventivamente, quindi lo si calcola presupponendo. Es. è impossibile conoscere quanti cilindri potrò costruire in un anno, e questo influisce notevolmente sugli ammortamenti e sulle spese fisse, per questo, si cerca di stabilire un numero potenzialmente verosimile, più si riuscirà ad ipotizzare delle situazioni realistiche, più il costo ipotizzato diventerà simile a quello reale. Esistono costi fissi e quelli variabili. I costi fissi, li avrò indipendentemente dal numero di cilindri fatti, in realtà, al numero di ore che andrò ad utilizzare: parte del personale impiegatizio, costi di affitto fabbricati, perdita di valore delle macchine utilizzate … I costi variabili sono invece intimamente legati al lavoro produttivo effettivamente svolto: mano d’opera, materie prime, utensili, corrente elettrica atta al funzionamento delle macchine, parte dei costi dell’usura delle attrezzature … Come costo fisso, ho sempre considerato anche il costo del capitale impiegato. Es.: per poter svolgere una attività, se occorrono 100.000 euro, oggi, considererei che se metto 100.000 euro su un conto on-line mi ritornerebbero 3.500 euro di interessi netti, per poter avere gli stessi interessi in una attività, considerando il 55% di imposte, dovrebbero tornare 7.500 euro, per cui, questo importo va considerato come costo. Per calcolare il costo ora, vanno sommati tutti i costi avuti in un anno e divisi per le ore produttive annue. Per calcolare il costo di un pezzo, si somma al costo delle materie prime, il costo ora moltiplicato per il tempo impiegato a costruirlo.
PROGRAMMINO IN EXCEL PER CALCOLARE I COSTI IN UNA PICCOLA REALTA'
DI COSTRUZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE CILINDRI PER MOTORI
calcolo_costo_ora.xls | |
File Size: | 49 kb |
File Type: | xls |