1970
La mia notte
Quando il cielo non è più sereno
e le stelle si specchian nel mare,
la mia mente si mette a pensare,
i pensieri più tristi del di.
Tristemente il mio cuore riscopre
le sciagure del mondo
E il mio animo sempre più amaro
Il mistero infinito cercò,
ma nel punto più bello un rumore…..
un rumore crudel mi svegliò.
Il mio cuore mi mostra la vita,
quella vita che il giorno mi nega,
ma nel punto più amaro riscopro
che la vita non è sol denaro.
Il mio corpo si sente solingo
e in sto modo riscopro il signore,
in colloquio profondo, ricordo,
un colloquio col mio creatore.
Concentrato mi porgo problemi
che del tutto non son realtà
Ma ad un tratto la vita terrestre
crudel mi destò senza pietà.
Sono triste non so cosa fare,
sono triste e non voglio pensare.
Una forza ad un tratto, all’improvviso,
entra sfacciata in me.
Dalle mani incomincia la tortura,
poi più giù, più giù, più giù ancora
e s’arriva alle gambe e poi ai piedi
è la noia;
quella noia ch’io solo conosco,
la tortura dell’anima e non riesco
farmi far ciò che voglio;
è l’angoscia,
quell’angoscia che gioca nascosta
e che tanto mi fa disperare.
Nel buio una luce fiammeggia
e l’ombre mi sembran giganti.
Un soffio s’incontra leggero
nel lume sospeso lucente
e come fantasma smarrito
la fiamma si torce impazzita,
le voci rimbombano cupe
e l’aria mi sembra più pura
nell’animo adesso tranquillo.