Vorrei parlare di fuga dei cervelli, si stà parlando di Rosarno, di migranti, di razzismo, e la digestione pesante mi ha portato a pensare alla fuga dei cervelli. Non capisco come gli intellettuali e i sindacati, se ne stupiscano tanto. Me lo hanno insegnato da bambino, non ricordo se fosse una parabola o una favola, ma i vari organi del corpo umano, si erano ribellati al cervello che ordinava e non faticava, il fegato ha scioperato, come lo stomaco, il cuore e le articolazioni,il corpo umano in questo modo ha rischiato la morte. La stessa cosa stà avvenendo nella nostra società, ci sono troppe invidie, troppa gente che vuol fare il cervello e nessuno che vuol faticare, ne deriva, che abbiamo troppi cervelli, che esportiamo, e poca forza lavorativa che importiamo. Muratori, badanti, braccianti agricoli, operai in fabbrica … se non avessimo moldavi, africani e rumeni, certamente i nostri figli di brave famiglie italiane non li andrebbero a fare. Ne consegue la ghettizzazione di persone umili, mal pagate e di cultura e colore diverso, la loro sporadica ribellione e il razzismo manifestato dai più deboli, ignoranti ed emarginati, cittadini italiani, spesso colegati e sfruttati dalla malavita organizzata. Tutto qui. penso possa essere fonte di riflessione.